In mancanza di testi è difficile definire con certezza i confini dello Stato Etrusco. Sappiamo che l’intero territorio era diviso in 3 grandi distretti:
- al Nord l’Etruria Padana;
- al Centro la Tuscia;
- al Sud l’Etruria Campana.
Ognuna di queste regioni era divisa in dodici Stati Federati, ognuno rappresentato dal nome della città-guida che fungeva da capitale.
Non abbiamo la possibilità di fornire al lettore un elenco completo delle dodici città-stato per ogni singolo distretto, in quanto questo elenco non ci è pervenuto dalle fonti storiche ma anche perché è nostra temuta convinzione che il numero di “dodici”, secondo le tendenze della storia Romana tarda, sia un numero meramente fittizio, attribuito da questa agli Stati confederati Etruschi che combatterono contro Roma e da lei sottomessi.
La Tuscia comprendeva l’attuale Toscana e l’alto Lazio sino al Tevere. Come confini aveva a Nord le Alpi Apuane ed il fiume Magra, ad Est il Tevere, ad Ovest ed a Sud il Tirreno. La regione è intersecata da quelle catene di montagne che costituiscono i sistemi orografici laterali della grande catena degli Appennini.
Non ci è difficile indovinare, dai frammenti storici pervenutici, i nomi delle città-stato, per lo meno i più importanti. Di gran lunga la più importante di tutte, doveva essere TARCNA o TARCUNA, dai Romani chiamata TARQUINI. Fu questa la prima città-stato che dette inizio ad una politica nazionale tendente a riunire strettamente gli Stati Confederati in un’unica entità politica e religiosa.
Poi VEIO e FALERII, CAERE e VOLSINI che fu l’ultima regione a cadere sotto il dominio di Roma.
A Nord VULCI, VETULONIA e ROSELLE, nella valle del Chiana CLUSIUM e ARETIUM, CORTONA e PERUSIA sulle alture prospicienti il lago Trasimeno.
Infine VOLATERRAE che dominò una larga parte del Nord.
I luoghi dove sorgevano le città Etrusche, dovevano avere un aspetto molto diverso a seconda del terreno. Nella Tuscia meridionale, prevalentemente vulcanica, le città sorgevano su dirupi rocciosi circondati da due fiumiciattoli e comunicavano con il piano a mezzo di una stretta lingua di terra, facilmente difendibile. Così appaiono VEIO, CAERE, FALERI, TARQUINI e quasi tutte le città della Tuscia meridionale. Si può anzi affermare, ad uso e beneficio dell’archeologo dilettante, che se un villaggio del Lazio è costruito su uno sperone di roccia circondato da due ruscelli scorrenti nella valle profonda e confluenti in basso, la sua origine è certamente Etrusca.
Tratto da “Etruria Meridionale” – Dal Maso e Vighi – Bonechi Edizioni 1975.