Il Museo e Centro culturale “Marco Scacchi”, intitolato all’illustre musicista gallesino del ‘600 e collocato nel Convento di Santa Chiara (XVII secolo), è sorto con il fine di conservare e valorizzare la memoria etnografica, storica e artistica della città e del territorio, insieme ai valori ambientali e paesaggistici.
I vari aspetti della realtà comunale sono presentati nelle quattro sale espositive e nei pannelli collocati nel chiostro, che ospita anche la Sala multimediale, destinata ad accogliere i visitatori e attrezzata con strumentazione audio e video. La stessa Sala viene talvolta utilizzata come teatro e spazio espositivo, ma le mostre temporanee sono ospitate. di solito. in piazza Santa Maria, in un ampio locale annesso al Museo.
Completano le strutture museali la reception, la direzione, il centro stampa, laboratori per ceramica, artigianato e fotografia, ambienti per restauro, posto ristoro, archivio storico e biblioteca comunale. Dagli spazi esterni, prossimi alle mura urbane, si può apprezzare una suggestiva vista sulla valle del Tevere e sulla zona orientale del territorio.
Nell’ingresso del Museo, un pannello illustra la conformazione dell’antico edificio e gli spazi interni: seguono foto e carte relative alla vicenda geologica del territorio, con espositori contenenti reperti fossili, materiali vulcanici e calcarei. prodotti della campagna. Alcune foto aeree presentano poi l’intero comprensorio comunale, con l’uso del suolo e la viabilità antica e moderna, mentre un plastico in legno del centro storico, unito alla relativa foto aerea, mostra il tipico aspetto della città, arroccata sul forte pianoro tufaceo.
Lungo le pareti del chiostro, nove pannelli delineano le vicende storiche della città e del territorio, dalla preistoria al Novecento, comprendendo il periodo falisco, romano e medievale, con una particolare attenzione per gli aspetti riguardanti la fortificazione, la storia religiosa, il patrono San Famiano, l’evoluzione della città e il ruolo del Comune.
Sul chiostro si aprono quattro sale espositive, relative alla città e al territorio, con reperti di carattere storico, artistico e demologico.
Nella Sala con opere d’arte, dipinti e sculture di epoche diverse sono da evidenziare: una Crocifissione, affresco staccato degli inizi del XV secolo, proveniente dall’antica Chiesa di S. Maria dei Raccomandati; una Croce processionale sagomata, tempera su legno del XVI secolo, con interventi del secolo successivo; il Ritratto di condottiero gallesino, olio su tela della seconda metà del XVI secolo, attribuito a Girolamo Siciolante da Sermoneta (1521-1580); i ritratti dei due papi gallesini, Marino I (882-884) e Romano I (897), tele del XIX secolo, co¬pia degli originali del XVI-XVII secolo conservati nella sacrestia della Cattedrale di S. Maria Assunta a Gallese; ritratto del ‘600 di Teofilo Gargani, compositore e altus (contralto) gallesino, Maestro di Cappella del Collegio dei Cantori Pontifici e autore di opere polifoniche conservate tra i codici della Cappella Sistina.
Tra le sculture, di particolare interesse una Madonna col Bambino e angeli, bassorilievo in marmo policromo e dorato della seconda metà del XV secolo. Una mattonella in ceramica del 1474, policroma e smaltata, riporta il nome del sindaco Marco Galassi e la data di edificazione del palazzo municipale, sul quale era affissa prima di essere collocata nel Museo.
Due pannelli didattici suggeriscono la lettura guidata di un’opera d’arte e il valore del restauro nel recupero, conservazione e valorizzazione dei prodotti artistici.
Nella Sala con reperti storici, prevalentemente antichi e medievali, una carta archeologica delinea le fasi iniziali della storia della città e del territorio, con alcune strutture tipiche (il santuario antico. la villa romana, le sepolture) e riferimenti alla produzione ceramica locale antica (bucchero, ceramica a figure rosse, ceramica a vernice nera, comune e sigillata) e medievale (resti di una ceramica attiva in Piazza Santa Maria).
Nella sala d’arte contemporanea sono conservati dipinti degli ultimi decenni, spesso donati dagli artisti, italiani e stranieri, che hanno esposto negli spazi del Museo.
Altre opere e affreschi staccati sono visibili nei corridoi di raccordo tra i vari ambiti museali: tra questi, meritano una particolare menzione gli affreschi provenienti dall’antica chiesa di San Gratiliano, donati dai proprietari dell’edificio.
Nella Sala etnografica. sono esposti materiali e immagini riferibili alle coltivazioni (vite, olivo, nocciolo, grano), alle arti e ai mestieri praticati nel territorio; sono presentate, inoltre, alcune tradizioni locali (le zitelle, la sveglia dell’8 dicembre) e immagini che ricordano la storia della banda musicale cittadina.
Foto e reperti si riferiscono poi alla ferrovia, attiva a Gallese dal 1866, con due stazioni (Scalo Teverina e Montilapi). Altre memorie visive e attrezzature testimoniano la presenza di industrie locali sin dagli inizi del XX secolo, con produzione di manufatti in cemento e marmette da pavimentazione, alle quali si unirono nella seconda metà del secolo numerose fabbriche di ceramiche.
A cura di Giorgio Felini